venerdì 4 ottobre 2013

PERO' ERA BUONA



Non ridete. La torta per il quinto compleanno della Pupella doveva essere un zuccheroso castello delle fate, ma ricordava piuttosto un maniero scozzese diroccato.
Voglio giustificarmi dicendo che siamo rincasati da Shanghai alle tre del pomeriggio e che, quindi, di tempo per dedicarmi all'alta pasticceria ne avevo proprio poco. E ho infornato anche una pizza. Risultato scarsino, dunque. Ma fatto con tanto amore!
La mattina del nostro risveglio ce la siamo presa con tanta calma: colazione al bar, rifacimento delle “valigie” (avevo portato con me solo uno zainetto per essere leggeri) e scelta della destinazione.
Il primo ottobre è l'anniversario della fondazione della PRC, quindi tutta la Cina è in festa. I negozi sono quasi tutti aperti, ma scuole e uffici di solito chiudono per una settimana intera di ferie (la cosiddetta Golden Week).
Arrivati allo Yu Garden (una delle zone più famose e turistiche conosciuta come Old Shanghai) la scena che ci si è presentata davanti ha decisamente spento i nostri entusiasmi:


Quando tutti si lamentano che durante le feste le località turistiche sono invase, non è tanto per dire.
Optiamo per una strategica ritirata (avventurarci per quelle stradine con due bimbi piccoli per mano non ci pareva davvero una grande idea) e decidiamo di provare ad andare a visitare il tempio del Budda di Giada. Dopo innumerevoli cambi di metro, lotte per la scala mobile e un tempo passato sottoterra equivalente se non superiore a quello trascorso in superficie, riemergiamo in una zona tranquilla e poco affollata. Qualcosa non va... non ci ritroviamo sulla mappa. Difatti abbiamo sbagliato fermata: siamo scesi a Changshu Road invece di scendere a Chanshou Road.
Ci fermiamo in un piccolo supermercatino a comperare succo di frutta, crackers e caramelle (il nostro pranzo...) e decidiamo di andare direttamente alla stazione dei treni, dato che il tempo a nostra disposizione prima della partenza comincia ad essere scarso.
Saggia decisione: per riuscire a salire sul nostro treno, quello delle 14.30, dobbiamo fare una corsa e non riusciamo nemmeno a fermarci a mangiare un panino.
Quando arrivo a Suzhou mi sembra di essere in paradiso: non avrei mai creduto che una città di 5 milioni di abitanti, disseminata di palazzoni, potesse sembrarmi così pacifica e silenziosa. Ma dopo aver visitato Shanghai il primo di ottobre, tutto è possibile.

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