Non ridete. La torta per
il quinto compleanno della Pupella doveva essere un zuccheroso
castello delle fate, ma ricordava piuttosto un maniero scozzese
diroccato.
Voglio giustificarmi
dicendo che siamo rincasati da Shanghai alle tre del pomeriggio e che,
quindi, di tempo per dedicarmi all'alta pasticceria ne avevo proprio
poco. E ho infornato anche una pizza. Risultato scarsino, dunque. Ma
fatto con tanto amore!
La mattina del nostro
risveglio ce la siamo presa con tanta calma: colazione al bar,
rifacimento delle “valigie” (avevo portato con me solo uno
zainetto per essere leggeri) e scelta della destinazione.
Il primo ottobre è
l'anniversario della fondazione della PRC, quindi tutta la Cina è in
festa. I negozi sono quasi tutti aperti, ma scuole e uffici di solito
chiudono per una settimana intera di ferie (la cosiddetta Golden
Week).
Arrivati allo Yu Garden
(una delle zone più famose e turistiche conosciuta come Old
Shanghai) la scena che ci si è presentata davanti ha decisamente
spento i nostri entusiasmi:
Quando tutti si lamentano che
durante le feste le località turistiche sono invase, non è tanto
per dire.
Optiamo per una
strategica ritirata (avventurarci per quelle stradine con due bimbi
piccoli per mano non ci pareva davvero una grande idea) e decidiamo
di provare ad andare a visitare il tempio del Budda di Giada. Dopo
innumerevoli cambi di metro, lotte per la scala mobile e un tempo
passato sottoterra equivalente se non superiore a quello trascorso in
superficie, riemergiamo in una zona tranquilla e poco affollata.
Qualcosa non va... non ci ritroviamo sulla mappa. Difatti abbiamo
sbagliato fermata: siamo scesi a Changshu Road invece di scendere a
Chanshou Road.
Ci fermiamo in un piccolo
supermercatino a comperare succo di frutta, crackers e caramelle (il
nostro pranzo...) e decidiamo di andare direttamente alla stazione
dei treni, dato che il tempo a nostra disposizione prima della
partenza comincia ad essere scarso.
Saggia decisione: per
riuscire a salire sul nostro treno, quello delle 14.30, dobbiamo fare
una corsa e non riusciamo nemmeno a fermarci a mangiare un panino.
Quando arrivo a Suzhou mi
sembra di essere in paradiso: non avrei mai creduto che una città di
5 milioni di abitanti, disseminata di palazzoni, potesse sembrarmi
così pacifica e silenziosa. Ma dopo aver visitato Shanghai il primo
di ottobre, tutto è possibile.