Durante le festività del
capodanno cinese la Cina si svuota, si ferma, chiude. Io e i bimbi
girovaghiamo in un compound semideserto (diciamo anche che
l'improvviso freddo non invoglia ad uscire), palestra chiusa, piscina
chiusa, parchetto indoor chiuso, molti negozi chiusi: abituati come
siamo ad una Cina che lavora 12 ore al giorno, sabato e domenica
compresi, la cosa ci disarma.
Entriamo nel bar del
compound, stranamente aperto. Un solo cliente (occidentale) siede
silenzioso ai tavolini, leggendo un libro. Io e i bimbi ci prendiamo
una cioccolata calda, che coi 6 gradi che ci sono fuori non guasta.
Fa freddo, ma in compenso
i livelli di inquinamento sono scesi drasticamente. Non si può avere
tutto, dicono: domenica il tempo era bello ma siamo costretti a
sorbirci la nostra buona dose di particolati.
Mentre nel piccolo Café
suona una musica anche troppo rilassante, il Torello si mette a
guardare lo schermo della TV e la Pupella, da vera intellettuale, si
mette a leggere un libro (in cinese) di Barbie, io osservo le
decorazioni natalizie: è curioso e divertente, qua in Cina (dato che
non sanno che l'Epifania tutte le feste porta via) gli addobbi di
Natale li tengono fino al Capodanno cinese, unendo abeti a lanterne,
pacchetti ad hongbao, omini di neve a pesci rossi. Vedere un albero
di Natale addobbato e le lucette a febbraio mi fa uno strano effetto,
non riesco a decifrare se la cosa mi piace o no.
Questo Babbo Natale l'ho
fotografato al piccolo centro commerciale sotto casa: uno splendido
esempio di fusione tra oriente ed occidente!
Nastri rossi appesi agli alberelli nel giardino del compound |