mercoledì 18 febbraio 2015

STORIE DI CAPODANNO CINESE


Meili vive in un'altra città da quando aveva tredici anni. Per tutti questi anni ha rivisto i suoi genitori e la sorella soltanto durante la settimana di ferie del capodanno cinese. I suoi genitori l'hanno spronata a crescere indipendente e sicura e Meili ce la sta mettendo tutta per avere successo nella vita: ha studiato, si è laureata, lavora e cerca di migliorare. Si sente autonoma e bastevole a sé stessa, anche se qualche volta ritiene di essere un po' troppo fredda e solitaria. Seppur molto bella, è determinata e sicura di sé e questo spaventa un po' i ragazzi, che non osano corteggiarla. Ogni anno, quando torna a casa dai suoi, deve subire il fuoco di fila delle domande, perfino i vicini di casa mettono il naso nei suoi affari e tutti le chiedono, sempre, la stessa fatidica domanda:
“Quando ci porti a casa un fidanzato? Quando ti sposi?”
Quest'anno la sorellina di Meili le ha scritto su Wechat: “Perché non ti affitti un fidanzato?”
Meili ha riso e le ha risposto “Mai e poi mai!”, ma quella sera stessa è andata su Taobao, il grande sito di vendite online, e ha digitato “fidanzato in affitto”. Ha letto divertita le descrizioni dei ragazzi che si offrono per fingersi boyfriend, le tariffe giornaliere ed orarie e le caratteristiche salienti: c'è chi si dice amante di gatti e cani, chi si professa gentile ed educato “Il tipico ragazzo che piace ai genitori”.
Meili ha sospirato. All'apparenza sembra così forte, ma alle volte si sente davvero sola. Il matrimonio, però, spesso ha poco a che vedere con l'amore: Meili non vuole fare la fine di alcune sue compagne di scuola, che vivono in casa con la suocera, aspettano già un bimbo e hanno dovuto lasciare il lavoro. Meili ha altri progetti.  Potrebbe chiedere a Jack, l'amico americano della sua compagna di stanza, di fingersi il suo fidanzato? I suoi non accetterebbero mai un genero straniero e, spaventati dall'eventualità di un matrimonio misto, non le farebbero più alcuna pressione. Ma se la sente Meili di mentire ai suoi genitori, che tanto hanno fatto per lei in questi anni?
Farà come ha sempre fatto: risponderà con un sorriso alle domande, si chiuderà nel mutismo sperando che si stufino in fretta di farle notare che  ha ventiquattro anni e non è ancora fidanzata.

Jiang non vede l'ora di tornare nel suo villaggio natale, nelle campagne, dove sua figlia vive coi nonni. Qualche settimana fa sua madre lo ha chiamato al telefono riferendogli che, a scuola, la maestra di XiaoLi l'ha chiamata “stupida” davanti a tutta la classe. Jiang si chiede come può un insegnante dire una cosa simile ad una bambina di appena dieci anni. Non vede l'ora di tornare ed abbracciarla, dirle che non è vero che è stupida. Farle sentire che suo padre, anche se lavora in una città lontana e torna da lei solo un paio di volte all'anno, le è vicino e la sostiene. E che è immensamente orgoglioso di lei.

Xiaoming è eccitato: domani sera sarà seduto sul treno che, attraversando la Cina per otto lunghe ore, lo porterà alla sua città natale! Quest'anno ha una grossa sorpresa per i genitori: si sente adulto, ormai, sono tre anni che lavora e ce la sta mettendo tutta per migliorare la sua posizione, ha quindi preparato per i suoi cari una grossa hong bao, la busta rossa, orgoglioso che stavolta sia lui a donare dei soldi a loro e non più viceversa.
Davanti agli occhi gli scorrono le immagini dei capodanni della sua infanzia: com'era eccitato allora! Dolci, vestiti nuovi e hong bao da tutti i più vecchi della famiglia! Ora è ugualmente felice perché sa che, finalmente, dimostrerà il suo senso di responsabilità nei confronti dei suoi cari.



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