venerdì 15 febbraio 2013

PIOGGIA, PIZZA E PETARDI



Dove per PIOGGIA si intende un'insistente e leggera acquetta che non la smette di venir giù e, nonostante sembri innocua, ti può inzuppare fino alle ossa. PIZZA è anche quella che abbiamo mangiato a pranzo, ma soprattutto trattasi di MIA FIGLIA che quando si esce a fare gite pseudo turistiche o simili non la smette mai di lagnarsi perché non vuole camminare, è stanca, vuole stare in braccio, vuole andare a casa etc etc, PETARDI sono gli immancabili botti di questi giorni, che spaventano e fanno piangere il Torello, anche quando sono i mini ciccioli tirati in strada da una paffuta bambinetta con le codine.
Con queste premesse, la nostra gita di ieri a Shanghai suona più come un incubo che non come una piacevole giornata passata in famiglia a scoprire nuovi posti ed atmosfere.
Ma io e il Papi viaggiante abbiamo spalle larghe e, nonostante i nervosismi che condizioni estreme come queste possono innescare, ce l'abbiamo fatta, anche se l'itinerario originario che prevedeva pure un giro sul Bund è stato drasticamente decurtato ed eravamo alla stazione dei treni con molto anticipo rispetto all'orario di partenza.
Lodevole intento culturale della gita era visitare le vecchie zone di Shanghai chiamate Tianzifang e Xiantiandi. Organizzati di tutto punto con mappa e percorsi della metropolitana siamo andati a comperare i biglietti del treno il giorno prima, per evitare code o spiacevoli sorprese. Ma la sorpresa ce l'ha fatta il tempo perché la sera ha incominciato a piovere! Ormai però la gita non si poteva più rimandare, anche perché il papi viaggiante aveva già preso il suo (unico) giorno di ferie.
Quindi abbiamo preparato mantelle e capottina impermeabile per il passeggino, vestiti di ricambio per i pupi, scorte di cibo e acqua (che non si sa mai) e siamo partiti lo stesso. Coraggiosi, dai!
Dalla stazione dei treni di Shanghai abbiamo preso la metro 4 e poi la 9, per scendere proprio di fronte a Tianzifang, un piccolo agglomerato di vecchie case shikumen ora trasformato in frizzante zona di negozietti, boutiques e localini, nonché studi d'arte molto trendy. E' lì che abbiamo mangiato la pizza della foto. Purtroppo il tempo era davvero inclemente e camminare con gli ombrelli in quelle piccole viette risultava davvero disagevole: non si riusciva nemmeno ad alzare gli occhi per osservare gli scorci offerti dalle vecchie case, così il nostro giro è stato davvero rapido.
A piedi ci siamo diretti a Xiantiandi, che dista una ventina scarsa di minuti. Altra piccola zona ben tenuta e rinnovata che con i suoi localini e tavolini all'aperto sembra quasi Parigi! Ahimé la pioggia insistente mi ha lavato via ogni velleità di fare la fotografa e non ho nulla da postarvi. Ma se googlate un poco vedrete che cosa intendo dire!
Le case Shikumen sono (meglio sarebbe dire erano) una tipica forma di architettura della Shanghai di fine '800 - primi '900, che coniugava lo stile occidentale ed orientale. Erano casette di due piani, costruite una attaccata all'altra e formavano vasti complessi, circondati da mura e attraversati da strette viuzze, nei quali la vita si svolgeva in maniera comunitaria e ognuno sapeva i fatti degli altri. Pensate che negli anni quaranta circa l'80% della popolazione di Shanghai viveva in case come queste. Poi, dagli ultimi anni 90, sono arrivate le ruspe a buttare giù tutto ed a costruire i grattacieli. Esigenze abitative diverse, forse. Ma per fortuna qualcuno si è battuto per conservare almeno queste piccole zone, che forse appariranno artefatte agli occhi dei puristi (non so dirvi se esistono ancora dei quartieri vecchi che non sono stati rinnovati e dove la vita si svolge ancora con la tipica atmosfera incasinata, popolosa e pure un po' sporchetta della Cina “autentica”) ma per lo meno danno l'idea di quello che doveva essere la città un tempo.
A Xiantiandi si può anche visitare una di queste case, che ora è diventata un piccolo museo e che contiene vecchi mobili e foto e, al secondo piano, una mostra con molte didascalie ed immagini esplicative ed una bella sala da the dove si possono anche comperare tazze e tazzine.
Shanghai è una città che non smette di stupirmi coi suoi contrasti. Palazzi avvenieristici e negozietti puzzolenti che vendono carne e interiora secche, immensi e luccicanti centri commerciali e stradine sporche e incasinate.
Non è finita qua, ci torneremo! Magari in una bella giornata di sole!

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