È bello ritornare alle
cose di sempre. Le solite (più o meno) piccole cose che ti danno
sicurezza e ti fanno sentire di essere tornato nella “tua” vita.
Sì perché ormai
l'Italia per noi è il “posto della vacanza”, la nostra casa
italiana è sempre comoda e confortevole e gli amici sempre calorosi,
ma l'atteggiamento col quale viviamo là è diverso. Sappiamo che,
dopo un certo periodo di tempo, torneremo altrove, a quella che è
diventata la nostra vita “normale” fatta di scuola, di lavoro, di
occupazioni giornaliere.
Per essere in Cina, mi
aspettavo di trovare più cambiamenti dopo un mese e mezzo di
assenza. Invece sembra quasi tutto uguale. Okay, a scuola qualche
faccia non si vede più e alcuni maestri sono cambiati. Nel
negozietto di prodotti importati sotto casa hanno tolto il banco dei
salumi e cambiato la disposizione dei cibi. Il tizio che chiamavamo
per le manutenzioni dell'appartamento si è licenziato ed è tornato
nella sua “hometown”, lasciandoci nelle mani di un nuovo,
sconosciuto manutentore. La mia amata compagna del corso di cinese,
una dolcissima signora francese, ha deciso improvvisamente di non
tornare a Suzhou a causa di problemi familiari.
Ma sono cambiamenti
minimi rispetto a quelli a cui sono abituata in Cina.
Qua la vita gira a un
ritmo vorticoso al quale, nella statica Italia, non siamo abituati: i
palazzi vengono su nel giro di mesi (si lavora anche di notte), i
negozi aprono e chiudono alla velocità della luce (e ho imparato una
regola importante: se vedo qualcosa di carino in un qualsiasi
negozietto, non devo mai pensare “Ci torno la prossima settimana”,
potrebbe essere che la volta dopo quel negozio non esiste più!), le
persone cambiano lavoro come cambiarsi un paio di scarpe e non si
fanno problemi a trasferirsi in città diverse per cercare un futuro
migliore. E gli expat vanno e vengono in continuazione.
Alle volte sembra di
vivere camminando sul pack artico, senza punti fermi. Un buon
esercizio di flessibilità mentale, senza dubbio!
Anche io ho deciso di
cambiare un poco il blog. Se qualcuno di voi se lo ricorda, sotto il
titolo c'era la scritta “Il cibo quotidiano parla al posto mio”.
Ho deciso di toglierla. Quel collegamento al cibo mi vincolava, mi
costringeva a trovare argomenti e foto ad esso correlati e, sebbene
io abbia ancora tante cose da raccontarvi, mi cristallizzava
inutilmente perché magari non trovavo il titolo o la foto giusti.
All'inizio mi era sembrata un'idea simpatica e mi ha dato la spinta
per scrivere settimanalmente, ha perfino condizionato la scelta del
nome per il blog, ma ora (come scrivevo qualche post fa) mi sento
pronta a crescere un poco.
Sono due anni già che
vivo in Cina e che scrivo il blog. Quando ho iniziato forse non
credevo che avrei scritto così a lungo. Sebbene a volte senza
costanza e, certamente, senza una produzione giornaliera di post, ho
mantenuto viva la mia voglia di scrivere di questa avventura. E ora
sento davvero il bisogno di condividere con voi pensieri più
profondi e argomenti più complessi rispetto alle storie familiari
dell'inizio. Per carità, ci saranno anche quelle: Cucinanto manterrà
il suo carattere senza pretese! Lungi da me prendermi troppo sul
serio! Ma voglio iniziare la nuova stagione con entusiasmo e dando al
mio “bloggino” una botta di vita che da troppo tempo gli manca.