Uno dei terrori
dell'italiano che rimpatria per le vacanze è quello di non riuscire
a contenersi di fronte a mozzarelle di bufala, formaggi, salumi,
pranzi domenicali dalla nonna e chi più ne ha più ne metta, e
ritornare nel paese ospitante con alcune taglie in più.
Io, ad esempio, lo scorso
dicembre non mi sono minimamente contenuta di fronte a zamponi e
torroni e le vacanze di Natale in Italia mi hanno regalato parecchi
chili in più che mi appesantivano il fisico e anche il cervello.
Non sono mai stata una
sportiva in vita mia, ma urgeva una soluzione drastica: fare dieta e
iscriversi in palestra!
Così, complice il tempo
libero da “tàitài”, mi sono iscritta nel club sotto casa,
grazie anche alle insistenze di un'amica che lo frequenta già da
tempo e che ha promesso di aiutarmi nei primi passi.
Il primo giorno avevo
appuntamento con la suddetta amica verso le undici. Mi ha detto “Se
arrivi prima, inizia intanto a correre!” Come? Proprio io che non
avevo mai visto un tapis roulant in vita mia?
E difatti lei è arrivata
in ritardo. Dopo cinque minuti che bighellonavo, non potevo ormai più
esimermi da cominciare il mio movimento fisico. E così sono salita
su quella macchina sconosciuta. Panico. Che vogliono dire tutti 'sti
bottoni? Ecco che mi si avvicina un istruttore: fisico (ovviamente)
muscolosissimo, tatuaggi tribali sui bicipiti e capelli rasati sotto
e col codino sopra. Insomma, un personaggio. Mi guarda con sguardo
condiscendente e inizia a spiegarmi brevemente come funziona
l'aggeggio infernale. Rossa in faccia, lo ringrazio e inizio a
camminare.
Ora che sono mesi che
frequento il centro, mi immagino come doveva essere il mio aspetto
quando sono entrata nella sala macchine: come un condannato che si
aspetta la pena capitale. Perché, sì, in questo periodo mi è
capitato di vedere altre signore entrare a spalle gobbe e testa
bassa, cercando di nascondersi con lo sfondo, interdette e sperdute
di fronte alla tecnologia dei nastri.
Qualche piccola
precisazione sulle palestre in Cina: non è come da noi, che nel
prezzo dell'abbonamento l'istruttore ti dà un'occhiatina, ti prepara
una scheda e ti mostra a grandi linee come funzionano le macchine e
come devi posizionarti per fare bene gli esercizi. Qui, se vuoi
l'istruttore, te lo paghi. Si chiama personal trainer.
Probabilmente nella mia vita
cambierò idea anche su questo, ma per ora non ho intenzione di farmi
pesare e misurare (e sentirmi dire che devo perdere almeno dieci
chili e che ci metterò secoli), farmi massacrare con esercizi sadici
(li ho visti, eh, che robe fanno fare! Anche se dopo, per consolarti,
ti fanno un massaggino su spalle e schiena!).
Sarà
che erano vent'anni che non mettevo piede in palestra, ma mi sembra
che i frequentatori del fitness club in Cina siano meno fighetti di
quelli nostrani. In questi mesi ho messo l'occhio su vari personaggi
interessanti:
LA
BALLERINA mettiamo subito in chiaro una cosa: le asiatiche vanno in
palestra per motivi diversi rispetto a quelli delle occidentali. Non
hanno un filo di grasso, un grumetto di cellulite. Non hanno bisogno
di sfiancarsi con ore di corsa e cross-trainer.
Lei è
entrata, capelli al vento. Sottile come una canna di bambù. Si è
messa a camminare sul tappeto, con una velocità da lumaca. Ogni
tanto muoveva le braccia con sinuosi gesti. Io, mentre sudavo sui
legs curl, la guardavo con un misto di stupore e ammirazione. La
stessa cosa ha fatto sul cross-trainer, lenta e sinuosa, le braccia
che svolazzavano in aria come quelle di una libellula. Non potevo
fare a meno di fissarla e mi ha pure notata. Che figuraccia.
IL
NONNO SPRINT età: over (parecchio over) 60. Prima cammina sul
tappeto. Poi si fa tutte (ma dico tutte) le macchine della sala.
Bassino, magro, ma con un fisico asciutto da far invidia ad un
ventenne. Peccato la canotta con bordino leopardato... là mi ha
perso punti!
LA
TORELLA: lei non è asiatica, ma occidentale. Bionda. Non so di dove.
Fisico piuttosto tozzo, sicuramente non snello. Ma muscolosissimo. È
arrivata vestita di tutto punto e si è messa sul tappeto di fianco
al mio. Mentre io trotterellavo la mia corsetta lenta, lei ha mandato
la macchina in piena e sentire lo sbattere pesante dei suoi passi
rapidissimi mi ha fatto venire il fiato corto. Poi ho visto che aveva
appuntamento col suo personal trainer: sembrava Rocky in allenamento!
Agressiva!
IL
MILITARE: altro esempio degli over 60 cinesi in piena (mi dicono che
è gente che, volente o nolente, ha fatto movimento tutta la vita,
ecco perché hanno fisici così ben formati). Nella mia testa mi sono
fatta l'idea che sia un militare in pensione... forse perché mentre
cammina sul tappeto guarda alla TV soap di guerra (ah, le soap
cinesi! Altro argomento da trattare sicuramente!), forse per il
fisico massiccio e l'aria marziale. Nemmeno lui scherza con gli
allenamenti. Peccato per la pancia prominente... rovina tutto
l'effetto d'insieme.
In
ogni caso, la palestra è stata utile. E non avrei mai pensato che,
durante le mie vacanze italiane, sarebbe stata una delle cose che più
mi sarebbero mancate della mia vita cinese!