martedì 9 settembre 2014

MID AUTUMN FESTIVAL: LANTERNE, SOGNI E DESIDERI


Ieri, qui in Cina, è stata celebrata la festa di metà autunno, che ricorre il quindicesimo giorno dell'ottavo mese lunare e che è originata, come tutte le feste tradizionali cinesi, da una (o più di una?) leggende mitologiche del passato.
La scuola ha chiuso un giorno solo e i negozi sono rimasti aperti come sempre... la Cina non si ferma quasi mai lasciando gli expat italiani sempre un poco sorpresi: noi che si approfitta di ogni ponte per avere un giorno in più di ferie... qua invece lavorano anche di notte.
In questi giorni, è tradizione mangiare assieme ai familiari le Moon Cake, i tipici dolcetti, e osservare la luna piena.
Una delle tradizioni che più trovo suggestive è quella di accendere le “Sky lantern”, ovvero lanterne di carta con un piccolo quadratino infiammabile nella parte bassa. Quando la fiamma comincia a svilupparsi, pian piano la lanterna si gonfia d'aria calda e, al momento opportuno, viene lasciata volare nel cielo.
Mi piace pensare che ognuna di queste lanterne sia un desiderio che vola alto verso il firmamento e, sebbene conscia che tutti gli esseri umani nel loro profondo sono uguali, mi chiedo quali siano i desideri dei cinesi...
Poco tempo fa  è stata coniata una definizione nuova, il “Chinese Dream”. Anche se principalmente il sogno cinese riguarda i beni materiali, ovvero riuscire a garantire a tutta la popolazione una vita soddisfacente dal punto di vista economico, ammetto che il concetto mi ha affascinata.  È la parola “sogno” che secondo me è geniale, ti fa sentire di essere parte di un qualcosa di più grande. Beh... chi di noi non è stato affascinato dall'American Dream? Anche quello è partito come un sogno prettamente economico, per poi assumere nel nostro immaginario connotazioni di ogni tipo.
La Cina è una società materialista anche perché c'è ancora tanta povertà e il denaro viene visto come la meta finale per una vita felice. Quello che io mi auguro, per le nuove generazioni di cinesi, è che si rendano conto che c'è anche quel “qualcosa in più” che rende la vita degna, non solo il possedere una Maserati, una borsa di Prada o un grande appartamento nuovo. Quella scintilla che, come il fuoco nella lanterna, permette al tuo spirito di volare alto e vedere gli affanni della vita da una prospettiva diversa. Ma poi penso, ci siamo riusciti noi occidentali, in questo? Nonostante la nostra storia, la nostra libertà di pensiero, il nostro background culturale? Quanta gente infelice e insoddisfatta vedo ancora in giro?
Pensieri forse troppo pipposi, torniamo alle lanterne! Qui nel SIP di Suzhou, la gente usa ritrovarsi sulle rive del JinJi Lake, verso le nove e mezza di sera, per accenderle e farle volare nel cielo. La qual cosa, detta così, sembra facile: ma vi assicuro che riuscire a far decollare l'infernale arnese è tutt'altro che semplice! La sera della “vigilia”, siamo andati anche noi sul JinJi ed abbiamo assistito a scene epiche: voli in acqua per salvare una lanterna che si stava afflosciando, lanterne assassine che, invece di volare verso l'alto, si scagliavano minacciose contro la gente seduta ai bordi del lago, altre che prendevano miseramente fuoco accartocciandosi su se stesse, prima di riuscire a salire anche di solo mezzo metro. Complice un vento birichino che rendeva difficile anche l'accensione dello stoppino.


Ad ogni tentativo mancato, l'oooooh della folla. Ad ogni tentativo coronato dal successo, grida di giubilo e qualche applauso. Il nostro gruppetto di italiani (quando c'è casino da fare non ci tiriamo indietro) era in prima fila a fare il tifo. Quando è toccato a noi laowei accenderla, però, non è stato tutto rose e fiori e il nostro coraggioso amico ha scelto un angolino in disparte per difendersi, ha detto lui, dal vento inopportuno. Secondo me c'era troppo pubblico intorno!
Il giorno dopo, dalla finestra di casa nostra che si affaccia sul lago, tra gli alti palazzi illuminati ho visto tante altre lanterne volare nel cielo (e come riescono a salire in alto!). Le ho salutate ed ho augurato loro buona fortuna, mentre in lontananza esplodevano colorati fuochi artificiali.

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