domenica 2 dicembre 2012

E LIBERACI DAGLI ADDITTIVI!

Ecco è iniziato dicembre! Qua in Cina, ovviamente, l'atmosfera di Natale non si sente un granché, sebbene nei grossi centri commerciali ci siano alberi addobbati e musica ad hoc. Ma mancano le strade illuminate, le lucette alle finestre, le sagome di presepi nei giardini, insomma tutte quelle manifestazioni personali e genuine di una festività fatta anche di tradizione e non solo di consumismo. Ma a 3000 km da casa ci può stare.
Anche il Christmas Party del Kindergarten, tutto sommato, è stato piuttosto deludente: molto cinese e poco natalizio. Organizzato nella sala di un albergo, sul palco si sono susseguite maestre canterine e genitori danzanti, e l'immancabile Gangnam style. Molte ragazzine con vestiti bianchi tipo matrimonio e signore asiatiche in abito da sera (erano le undici del mattino) ma anche qua, poca davvero poca atmosfera natalizia. Mi aspettavo almeno un Babbo Natale che distribuisse i doni, ma niente. Sono stati spartiti dai maestri. La Pupella, di questo, era molto contenta “Meno male che non è venuto Santa (Babbo Natale, ndt) a portare i regali” e io “Perché??” risposta “Perché mi fa paura”.
Cosa carina era che ad ogni famiglia è stato chiesto di portare qualcosa da mangiare di tipico del proprio paese d'origine. Sarebbe stato ancor più carino se io fossi riuscita per lo meno ad assaggiare qualcosa, così almeno vi raccontavo. Ma, correndo (sola) dietro ad uno e all'altro figlio mi è rimasto davvero poco tempo per mangiare, scattare foto e sollazzarmi. Ringraziate che, in fretta e furia, ho fatto lo splendido scatto di cui sopra, così almeno vedete una panoramica della tavolata!
Io mi farò portare dal Babbo Natale con gli occhi a mandorla un regalo carino carino: il forno! Ho deciso che con l'anno nuovo cercherò di cucinare più cose possibili da me, badando molto alla qualità dei cibi. Non credo che potrò permettermi una spesa totalmente bio (che nel Celeste Impero costa come e forse anche di più che non nello Stivale), ma per lo meno cercherò di evitare biscottini, pane, crackers confezionati e tutti quegli snack pronti che abbondano nelle corsie di ogni negozio alimentare cinese, ma che, a leggere (o cercare di leggere) l'etichetta ti vengono i brividi: disodio edetato, metabisulfite, neotame, butylated hydroxytoluene, senza contare l'onnipresente MSG, ovvero glutammato monosodico. Insomma, chi più ne ha più ne metta. Confesso che in questi primi mesi cinesi ho comperato gallette e snack anche io, ma ho notato davvero che i miei figli sono iper-agitati e niente mi toglie dalla testa che questo sia dovuto anche a tutti gli addittivi e conservanti che propino loro, magari convinta di dare una merenda sana (tipo mandorle o frutta secca). Non è facile, per ovvi motivi, decifrare un'etichetta scritta in caratteri cinesi. Ma ho imparato perlomeno che più lunga è la lista degli ingredienti, peggio è. Se compero le mandorle, ad esempio, perché ci sono cinque o sei ingredienti oltre alle mandorle? Che cavolo ci hanno messo sopra? Insomma: tanta, tanta attenzione! Mai dare nulla per scontato! Informarsi.
Anno nuovo, svolta alimentare! Pregando sempre che le verdure comperate al mercato non siano state innaffiate con l'acqua inquinata del canale. E cercando di non diventare fanatici.

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